La Morte dei Supereroi

La Morte dei Supereroi

La morte, un concetto definitivo. Non per il genere supereroistico. La morte va a braccetto con il supereroe nel momento in cui la testata fumettistica sente il bisogno di cambiare, rinnovare e attrarre a sé nuovi lettori. Può essere un bene e può essere un male. Conosciamo come verità assoluta l’impossibilità di un supereroe di poter ritornare dal regno degli inferi per rendere giustizia a quel mondo lasciato in balia del dei supercattivi e ripristinare quel nome che era caduto nel limbo. Conosciamo anche la trepidante attesa alle fumetterie quando si tratta di andare a comprare quel numero in cui l’eroe immortale morirà per compiere il sacrificio estremo che salverà l’umanità.

La morte di Superman

Analizziamo un attimo quali sono i fattori che hanno portato l’industria del fumetto a rendere grazie alla Morte per aver risollevato l’economia a stelle e strisce.

Oggi si percepisce la necessità di un rilancio sia commerciale che ideale del supereroe, che però non può che passare attraverso un momento di crisi, in questo caso estrema e coincidente con la sua stessa morte.

La morte che genera lettori e fa risalire la cima ad esempio a una serie che dura ininterrottamente da 50 anni, come Spider-Man. Come previsto, Peter Parker appende il costume al chiodo in un albo in cui la trama resta il cliché dei Cliché, dove Doc Octopus piega il corpo dell’eroe e si impossessa della sua mente. ­­Un eroe che invece di morire, si trova in uno stato in cui è costretto a giocare la sua partita a scacchi contro il mietitore. Cosa ne esce fuori da questa apocalisse? Superior Spider Man, nuova testata, nuovi lettori, un boom di vendite e soprattutto un eroe diviso tra il bene e il male, un antieroe (come va di moda apostrofare l’eroe in bilico, cosa che più sbagliata non può essere) e la necessità di rivitalizzare un marchio (che per altro non ha mai avuto problemi di immagine).

Non è la novità e sia chiaro. Gli sceneggiatori di Comics hanno più volte utilizzato questa formula per dare un punto di svolta agli intrecci supereroistici e tentare di fare la fortuna economica del settore. Clamorosa e soprattutto leggendaria è la prima volta che venne utilizzato questo format con “La Morte di Superman” in un albo in cui l’eroe kryptoniano cede definitivamente alla morte dopo uno scontro epico con l’alieno Doomsday. L’immagine di Sups tra le macerie con il costume ridotto a brandelli è entrata di diritto nell’iconografia superoistica mondiale. Code alle fumetterie, dibattiti che sfociarono perfino in tv e i fan disposti a tutti pur di averne una copia. Una copia che è diventata un albo di culto e di valore per i collezionisti (io stesso ne possiedo due, una Italiana Prima Stampa e una Americana originale).

Ciò era già successo precedentemente con Flash, il quale, pena uno scarso interesse dai fan, uscì fulmineamente di scena durante la prima metà degli anni 1985, ma senza generare “morte e raccapriccio tra i fan”. La Marvel stessa fece la stessa cosa più volte con il personaggio della mutante Jean Gray, ma inizialmente accadde solo per uno scarsissimo interesse dei fan verso quel dato personaggio. Gray, detiene forse la palma di eroina più “scomparsa” del panorama fumettistico supereroistico.

Poi venne Johnny Storm… Ma questo fu solo l’inizio di tante altre celebri morti.

La morte di Captain America

L’idea del trapasso dell’eroe (cui segue pronta e confortante rinascita) è un fatto fortemente innovativo all’interno dell’immagine di questa figura che i media hanno sempre costruito. Essa è da sempre considerata inattingibile e solo in parte soggetta ai vincoli fisici che la condizione umana da sempre impone. Questa innovazione introduce quindi un forte senso di umanità all’interno dell’immagine pseudo mitica che i supereroi hanno sempre avuto e in virtù della quale sono stati concepiti.

Da citare almeno due delle morti più celebri del panorama fumettistico dopo quelle già citate. La prima, e forse più importante avvenne con il Capitano più famoso della storia su carta: Captain America.

Con la vittoria dei supereroi pro-registrazione alla fine della saga CIVIL WAR, Steve Rogers si è consegnato alle autorità per garantire ai suoi compagni ribelli una seconda possibilità. L’eroe a stelle e strisce finisce così nelle mani della giustizia, quella stessa giustizia che per anni ha rispettato e fatto rispettare.

E’ una delle pagine più amare nella vita di Capitan America: in manette, portato in tribunale, si prepara ad un processo che non subirà mai… Da un palazzo Crossbones, un vecchio nemico, gli spara ferendolo. Lo finiscono dei colpi ravvicinati all’addome; a spararli è Sharon Carter, la sua amata “storica”, sotto il controllo ipnotico dello psichiatra criminale Dottor Faustus.E’ la morte di Capitan America, la morte del Sogno.

La morte di Superman, la paralisi di Batman, la follia di Lanterna Verde, il clone dell’Uomo Ragno, la morte di Mr. Fantastic… lo stesso Capitan America in quegli anni si ammalò gravemente (per poi guarire dopo circa un anno). Episodi che gettano ombre sulle scintillanti “armature” (costumi) degli eroi più amati dal pubblico e che si risollevano tra luci ed ombre generando quel caos di colori e idee che ha risollevato il fumetto made in USA.

Ma sappiamo che nonostante il costume venga appeso al chiodo, e le città si riempiono di criminali mentre la popolazione è paralizzata da quest’ondata di super crimine, “l’effetto fenice” colpisce sempre e gli eroi tornato per sistemare il tutto. Perché, ricordate, (come il titolo di un’avventura ruolistica da me scritta)… HEROES NEVER DIES!

robbofsteel28129

Thor, tra Mitologia Norrena e la Marvel.

Thor, tra Mitologia Norrena e la Marvel.

Thor, figlio di Odino e Dio del Tuono, è una delle principali divinità adorate dai popoli germanici e pagani, ma è anche una divinità per i divoratori di fumetti Marvel.

Chi non ha mai sentito parlare del Dio possessore del Mjollnir? Orbene, mi sento di dire tutti, ma non propriamente tutti lo hanno letto prima che uscisse la mezza ciofeca di film diretto da Kenneth Branagh. I perché vanno ricercati essenzialmente in due punti. Il primo riguarda l’ambientazione proposta, lontana dai giorni nostri, ricca di spunti storici e infarcita di personaggi mitologici norreni. La seconda, la scarsa immedesimazione con un personaggio differente dai nevrotici e timidi characters che affollano le pagine delle testate Marvel. Questo, almeno fino a quando non si è fatto un restyling del personaggio, con un’anatomia più longilinea, ma sempre muscolosa, e un tratto facciale più godibile. Mentre negli ULTIMATES lo si rappresentava come un hippy contro il nuovo ordine mondiale, nelle graphic novels si indagava sulle sue origini, proponendo differenti punti di vista, sia tecnici che di sceneggiature, dove molti disegnatori famosi si sono cimentati con successo nella realizzazione di queste storie.

Chi è Thor?

Thor Odinson detto il Tonante è ciò che più rispecchia il tipico burbero, uomo d’azione e con un orgoglio degno solo del suo “possente” martello! Nella mitologia norrena, la sua forza, già leggendaria, era aumentata da tre oggetti che non abbandonava mai e che lo rendevano quasi invincibile: una cintura che raddoppiava la forza di chi la indossava, un paio di guanti di ferro e il leggendario martello Mjöllnir, strumento usato per colpire i mostri e i nemici, dal funzionamento analogo a quello di un boomerang, che simbolicamente rappresentava il fulmine e, dunque, preannunciava le piogge. I contadini solevano indossare catenine con appesi martelletti proprio per ingraziarsi la divinità. Nel fumetto il Mjollnir rappresenta il suo totem simbolico, dove la forza e la divinità si mostra in tutta la sua forza.

Thor è il figlio di Odino e Gea, la madre terra, cresciuto nel reame di Asgard. La patria di Thor è Asgard, la città dell’Arcobaleno, difesa da Heimdall, il guardiano. All’interno di questa fantastica città risiede il dio Odino, il padre di Thor e di tutti gli dei, barbuto, anziano ma non vecchio, irascibile e avvolto in armature e vesti elaboratissime. La bella Sif è la compagna di tante battaglie del Dio del tuono. Balder è l’eroe puro, con la sua spada, Svadren, sempre al servizio del bene; la sua morte, causata da un complotto di Loki, sarà il preannuncio di Ragnarock, l’ultima battaglia degli dei Aesir e Vanir. Heimdall, talvolta indicato come fratello di Sif, è l’incrollabile guardiano del ponte Bifrost, l’Arcobaleno, che collega Asgard a Midgard (la Terra); il guerriero capace di udire il rumore dell’erba in crescita o di una piuma portata dal vento come di vedere a distanza di miglia il volo di un insetto, la sentinella incaricata di suonare il corno Gjallarhorn per segnalare agli dei Aesir l’arrivo del nemico per il fatale scontro di Ragnarock e, al culmine della battaglia finale, l’uccisore del perfido Loki. La città di per sé è costituita da costruzioni elaboratissime. Le armi sono pure straordinariamente complesse, dal disegno elaborato, spesso quasi contorto. Esistono armi bianche, ma anche cannoni veri e propri, catapulte e altri arnesi, talvolta di straordinaria potenza.

I disegni dei personaggi presentano tratti duri, ben delineati che mostrano la rocciosità dei caratteri e l’inclinazione al comando, un po’ ricalcando quelle figure norrene da cui sono tratti e i dialoghi, lunghi ed elaborati spesso tratti dall’Edda Poetica rimangono dei punti fondamentali del fumetto. Lo stesso Thor parla con espressioni nordiche e solo con l’autore Walt Simonson si optò per un mix più moderno, affiancando alle classiche espressioni di Thor “Have at thee!” (tradotto in italiano come “in guardia”) oppure “I say thee nay!” (“Dicoti no!”), a un linguaggio comune. Fu subito un successo immediato.

Thor, grazie alla sua natura divina e al suo inseparabile martello fatato, è considerato uno dei supereroi più potenti. Mjolnir gli permette di volare, lanciato verso la direzione desiderata e tenendosi ben saldo alla sua cinghia; gli permette inoltre di controllare il clima e viaggiare nel tempo e in altre dimensioni.

Il legame tra Thor e la Terra è sancito dalla sua discendenza da Gea, sua madre, che è lo spirito del nostro pianeta. Il dualismo di Thor tra Asgard e la Terra, negli anni, gli è costato non pochi problemi: sempre diviso tra i due mondi che chiama casa, egli non è mai stato in grado di decidere definitivamente quale occupasse il posto definitivo nel suo cuore. Ciò ha provocato litigi e incomprensioni con i suoi compagni asgardiani, i quali non condividevano affatto il suo amore per la Terra e ribadivano che il suo posto e la sua responsabilità è Asgard soltanto.

I Villain

La nemesi di Thor è il suo fratello adottivo Loki.  Reclamando di essere il legittimo erede al trono di Asgard, Loki è geloso delle attenzioni e della superiorità del fratello che egli invece non ha mai ricevuto, Loki ha perseguitato Thor per tutta la vita: e se Thor è gentile, Loki è ingannatore. Se Thor è nobile, Loki è il dio del male. Il signore degli inganni ha tormentato Thor con ogni genere di piano (lo ha trasformato in una rana addirittura), ma Thor non è mai riuscito a odiarlo veramente, e in cuor suo è sempre stato triste del destino riservato ai due figli di Odino.  Celebre la sfida con il terribile Mangog, un essere dalla potenza sovrumana che un giorno è apparso per distruggere Asgard. Egli è stato creato da Odino e nel suo corpo mostruoso sono stati imprigionati i componenti di un’intera popolazione, come punizione: si tratta di miliardi di persone e Mangog ha la forza di tutti loro messa insieme. Leggendari sono anche altri incontri, per esempio con Galactus, creatura capace di disintegrare interi mondi per ricavarne energia vitale, come anche la dea Hela, la signora della Morte.  Tra i nemici di Thor, non mancano personaggi ripresi dalle più antiche leggende nordiche come Surtur, il demone del fuoco destinato a portare l’Apocalisse universale; Fenrir, il lupo cosmico temuto, così come il demoniaco e colossale cane Garm, perfino dagli dei, o il serpente Jormungand, altrimenti detto Midgardhsorm, che la leggenda destina ad uccidere il dio del tuono. Partendo dalla mitologia, sono stati creati anche personaggi originali come l’elfo oscuro Malekith o il troll Ulik.  Stan Lee ha dichiarato che l’aspetto più difficile dello scrivere le storie di Thor era trovare nemici abbastanza forti da dare grattacapi al Tonante.  Ad un certo punto della sua storia, il Dio del Tuono si unisce con altri supereroi Marvel e forma il supergruppo dei Vendicatori: questo avvenne quando il suo fratellastro Loki cercò di mettere l’incredibile Hulk contro di lui. Durante la battaglia si unirono al dio del tuono anche Iron Man, Ant-Man e la sua bella partner Wasp, e alla fine decisero di formare una squadra; Thor ne è stato a lungo un fiero membro, alternando i suoi doveri ad Asgard con quelli di Vendicatore.

Vi consiglio di leggere Thor, non per altro per approfondire un po’ la Mitologia Norrena, ma anche per conoscere un supereroe non comune, differente totalmente dagli altri supereroi marvelliane e secondo il mio modestissimo parere, una figura che più si avvicina al realismo crudo di alcuni personaggi della DC Comics (nonostante la fortissima componente fantasy). Vi consiglio di leggere Thor: Ragnarok, la serie Civil War (dove Thor viene dato per morto per via del compimento del Ragnarok, ma dove il suo martello ha un preciso scopo); Assedio (di recente uscita). Tra le Graphic Novels consiglio “Per Asgard!” del nostrano e bravissimo Riccardo Bianchini.

E pensare che sono passati anni da quando leggevo Thor sull’editoriale Corno…

robbofsteel281291

 

Iron Gaspaman: il santone dell’ uomo inscatolato

Iron Gaspaman: il santone dell’ uomo inscatolato

Al che si palesa Gaspa, che come al solito si presenta sferzante e baldanzoso nel suo Marvelesimo, salvo però ricercare una sorta di redenzione alla fine del suo intervento.

Chi mi ha evocato?
Intanto, prima ancora di rispondere a qualcuno. Tony Stark è un grande, è un supereroe che si è creato da se e Batman non ha manco la metà dei soldi di Tony. Se Tony dovesse andare nel mondo della DC, gli rileva subito l’azienda e la vende a dei barboni per 2 dollari, per dispetto. Poi uno che ha: la bat-caverna, il bat-wing, il bat-arang, il bat-ombrello, il bat-bordello, gli mancano solo le bat-tone e ha finito il gioco il parole. Iron Man non è così scemo da chiamare le sue cose: l’iron base, l’iron-raggio, l’iron-tuta. Sarà pure nato 30 anni dopo Batman, ma me pare che l’originale non sta più al passo coi tempi. XD
Ok, dopo aver detto qualcosa di male su Batman (per principio) mi sento meglio e posso ragionare con calma.
Non ho letto tutta la discussione perchè è stra lunga. Superman onestamente non mi è mai piaciuto per un motivo solo: è troppo forte. E’ immune a tutto tranne che ad una cosa sola. Ora non seguo i fumetti odierni quindi non so se la storia è cambiata o se è cambiato lui, però non è un personaggio che mi attira tantissimo.
Batman nonostante le bat-cosacce, è forse il personaggio dc che mi gusta di più. E’ un investigatore, è un’esperto di arti marziali, è un tipo un po’ complessato, ha un passato un po’ oscuro e ogni tanto scappa fuori qualche parte che non sapevi di lui, ma sopratutto non ha superpoteri venuti dal nulla.

Sono d’accordo con Federica sul fatto che la Marvel sia più botte botte tra super eroi e da poca importanza all’ambientazione in sè. Me ne sono accorto maggiormente dagli utlimi due super eventi della Marvel: Avenger vs X-men e Fear Itself. Storia praticamente 0, tutto l’evento si basa su una scusa per far menare le mani i supereroi contro altri supereroi o supercattivi.
Peccato perchè una volta non era così. Le storie Marvel erano molto più intense e belle. Adesso è tutto un rimescolare le carte e vedere chi è il prossimo cattivo da prendere a cazzotti, giusto per riempire 30 pagine. Peccato davvero. Infatti rispetto a 2 anni fa, ho venduto un sacco di testate di supereroi perchè ormai avevano perso completamente senso per me. Conoscevo gli accadimenti ancora prima che succedessero e solitamente ci beccavo l’80% delle volte. Quando arrivi a quel punto, è meglio che cambi fumetto.

Iron Man è l’unica testata che ancora ogni tanto tende a stupirmi, la storia si evolve e non riesco a “indovinare” la storia. Quindi me gusta e me lo leggo con gusto. Infatti sono i primi fumetti che leggo sempre, perchè voglio subito vedere come va avanti la storia.

Scusate per la lunga digressione. Vorrei solo concludere che sto pensando di diminuire il lato supereroistico a solo Iron Man e provare altre testate. Che siano DC o Marvel o Image o Dark Horse o Vertigo non frega un cazzo, ma voglio qualcosa di nuovo.